Giochi di ruolo sulla comunicazione: Il Virus

Il Virus

“Il Virus” è un gioco di ruolo sulla comunicazione nei musei che ho sviluppato nel 2015. Permette ai giocatori, coadiuvati da un coordinatore, di confrontarsi con problemi ricorrenti nelle istituzioni culturali italiane, in uno scenario immaginario ma verosimile.

“Il Virus” è pensato per persone che lavorano o vogliono lavorare per musei, associazioni no profit, centri di produzione di performing arts, teatri.

Il Virus. Giochi di ruolo sulla comunicazione nei musei | Luca Melchionna

Il Virus in un’edizione del 2015 ad Amsterdam

I giocatori ricevono degli obiettivi, conditi con ostacoli formidabili: mancanza di soldi, conflittualità, mancanza di chiarezza sulla mission e assenza di competenze tecniche specifiche da parte di molti o di tutte le persone dell’istituzione.

“Il Virus” è un gioco di ruolo artigianale e provvisorio nelle regole, nelle dinamiche e nella grafica. L’ho proposto a circa duecento persone, in Italia e all’estero, con buoni livelli di soddisfazione.

Appuntamenti con “Il Virus”:

Come funziona

Potete scoprire alcune cose su “Il Virus” in diversi modi:

  1.  Leggere questo pdf. Fa il punto sugli aspetti pedagogici, e racconta le questioni emerse durante i test, inclusi gli elementi critici. (tempo di lettura: 8 minuti)
  2. Contattarmi e parlarne con me (tempo: 15 minuti, livello di approfondimento ottimale)
  3. Guardare il video qui sotto, realizzato da Francesca de Gottardo e Valeria Gasparotti di Svegliamuseo (tempo: 1 ora, livello di approfondimento alto)

Come nasce un gioco di ruolo sulla comunicazione nei musei

Nel 2015 ho tenuto dei corsi di comunicazione e marketing sul web per istituzioni culturali. In alcuni casi in collaborazione con Fondazione Fitzcarraldo, che da anni svolge un’importante lavoro in questo settore.

Il Virus. Giochi di ruolo sulla comunicazione nei musei | Luca Melchionna

Il Virus in azione: il materiale che assegna dei ruoli ai giocatori

Sviluppando una tecnica espositiva affinata con gli anni in una serie di lezioni all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ho proposto ai partecipanti di partecipare ad un gioco di ruolo. Lo scopo – nel gioco – era quello di sviluppare un progetto di comunicazione sul web relativo ad una mostra di un museo d’arte, in assenza di budget e risorse umane dedicate, in assenza di mission e con obiettivi individuali conflittuali.

Insomma, ho cercato di replicare la situazione reale della maggior parte dei musei italiani. Ho caricato ulteriormente i toni perché non siamo mica qui a raccontarci le favolette. Le cavie, devo dirlo, erano consenzienti.

Conclusioni

Un gioco di ruolo sulla comunicazione nei musei può essere utile per dare elementi strategici importanti a vari membri dello staff interno, e offrire l’occasione di una simulazione a chi pensa ad una carriera in questo settore.

Rivestire un ruolo familiare ma inedito, ad esempio, può aiutare a capire come essere presente nei contesti in cui si prendono le decisioni. Sperimentare l’assunzione di responsabilità potrebbe anche aiutare a diventare più influenti e propositivi. Fare pratica dei conflitti in una situazione protetta potrebbe aiutare l’emersione dei problemi e la legittimazione di nuovi processi risolutivi.

2 Comments

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