Audience Development per la cultura

Millennials al Museion di Bolzano

Audience Development per la cultura

Per ampliare i pubblici delle istituzioni culturali bisogna chiedere loro cosa si aspettano, e lavorare sodo insieme a loro per poter offrire servizi, prodotti, ed eventi utili e rilevanti. Ci ho messo un po’ per capire cosa significa fare Audience Development per la cultura. Farlo è stato più semplice.

Alcune delle avventure che mi hanno dato maggiori soddisfazioni nel campo dell’Audience Development per la cultura:

Gli Instagram Ambassadors a Museion Bolzano

Un gruppo di una decina di persone autentiche e appassionate che parlano regolarmente del museo, a modo loro, su Instagram, con una regia morbida e sobria da parte dell’istituzione. Il contrario degli influencers, e infatti io li chiamo Local Heroes.

“Abbiamo constatato che dall’inizio dell’attività degli Ambassadors ad oggi, il numero di visitatori giovani soprattutto ad inaugurazioni di mostre, è nettamente cresciuto. Questo conferma che un lavoro di coinvolgimento a livello digitale porta sicuramente a dei risultati visibili e in costante crescita dal punto di vista della presenza fisica.” Letizia Ragaglia – Direttore Museion

Il coinvolgimento delle associazioni di ciclisti da parte dei musei trentini.

Nel 2018, con il CulTurLab di tsm-Trentino School of Management – uno dei pochi tavoli di lavoro permanenti, in Italia, a cui siedono operatori della cultura e del turismo – abbiamo lavorato per rendere raggiungibili tutti i 13 musei della rete da parte dei ciclisti. Un lavoro in cui si sono mescolati mappe digitali, GIS e lunghe pedalate insieme alle comunità locali e di settore. Ora tutti i musei trentini danno indicazioni su “come raggiungerli” in bici, e alcuni hanno attivato nuove convenzioni con associazioni come la FIAB.

La prima residenza italiana per un wikipediano in un museo, al Mart di Rovereto.

Beh, di quella ho scritto qui.