
Il solo gattino del web che ammiro
Nel 2013 al Mart di Rovereto ho lanciato un progetto di volontariato. Il museo ha una sezione didattica di straordinaria qualità. A me sarebbe piaciuto insegnare a mio figlio a programmare. Ho scoperto che potevo mettere insieme le due cose, sfruttando bassamente le competenze della rete dei Coderdojo, e in particolare quelle del Coderdojo di Trento.
Coderdojo non è il nome di una caramella gommosa, ma significa “palestra di programmazione per ragazzine e simpatici sbarbatelli”. Ce ne sono in tutto il mondo. Dei Coderdojo mi piace la determinazione a governare e non subire le tecnologie che condizionano la nostra vita, e il fatto che il modello didattico è improntato ad autonomia, rischio e valorizzazione degli errori.
Usando Scratch e Minecraft, mio figlio di sei anni ha imparato in una settimana i numeri negativi, il fatto che un computer esegue solo ordini pensati da un essere umano, nozioni base di geografia, botanica e fotoritocco, e che per costruire una casa, una macchina o un labirinto prima è necessario immaginarlo, e poi acquisire competenze tecniche. Conosco degli adulti a capo di organizzazioni complesse che non hanno queste competenze.
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